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Residenza Studio Zheng Ningyuan – I Edizione

    10 gennaio – 15 marzo 2021

    La ricerca di Zheng Ningyuan prende forma intorno a  un’indagine compiuta sulle condizioni lavorative degli immigrati cinesi in alcune regioni italiane, concentrandosi su quelle zone che mostrano un’elevata presenza di manodopera impiegata a nero nell’industria manifatturiera. Inoltre l’artista si concentra su alcuni drammatici fatti di cronaca, che hanno destato scarso interesse nell’opinione pubblica italiana, ma determinato un forte impatto sulla comunità cinese in Toscana. Il riferimento specifico è al rogo scoppiato a Prato nel 2013 all’interno dell’azienda “Teresa moda”, che costò la vita a sette operai cinesi. L’obiettivo di Zheng Ningyuan è di analizzare in senso ampio i “comportamenti” del capitalismo globale, concentrando il proprio interesse sulle modalità con cui i conflitti sociali si manifestano nelle aree periferiche del pianeta.
    L’artista, insieme al collettivo WUXU di cui fa parte, hanno voluto portare alla luce le verità nascoste e per molti anni hanno fatto ricerca. La prima fase della ricerca del progetto è iniziata con la documentazione dello sciopero dei lavoratori pakistani contro lo sfruttamento all’interno di una fabbrica cinese. Lo sciopero è stato organizzato dal sindacato di base SI Cobas. L’artista parte da temi di narrazione personale, diritto del lavoro, geopolitica e sistema dell’arte. Questo racconto della realtà ci farà viaggiare su tre fiumi.
    Il risultato della residenza consiste in un’opera di videoart a doppio canale della durata di 30 minuti: partendo dal racconto dell’autore, vengono utilizzati come indizi il fiume Min nel Fujian, in Cina, il fiume Chenab nel Punjab, in Pakistan, e il Bisenzio a Prato, in Italia; la seconda parte descrive lo sciopero attraverso l’uso dei tessuti, mentre l’ultima parte è composta da una serie di interviste a lavoratori cinesi e pakistani.
    Sempre sullo stesso tema sono stati realizzati altri due video, il primo ritrae scioperanti e sindacati insieme durante un flashmob davanti al Centro Pecci; mentre il secondo ritrae lavoratori pakistani durante lo sciopero. Il progetto completo comprende, due vessilli di grande formato con temi cari sia ai lavoratori cinesi che a quelli pakistani; una delle due bandiera è composto da estratti dalle tre costituzioni (Italiana, Cinese e Pakistana) che fanno riferimento alle clausole sul lavoro, l’altra è in fase di realizzazione.

    Biografia

    Zheng Ningyuan (Cina, 1989) nel 2017 ha fondato il collettivo WUXU a Bologna con il quale ha lanciato Project Prato (Program cross-field research program), il progetto è proseguito nel 2019 e 2020 con il workshop di urban walking intitolato Viaggio di Cristina, presentato al Seta Festival di Prato. Nel 2019 WUXU ha co-prodotto insieme a Cantieri Meticci il laboratorio teatrale Cantare Battendo sulla Scodella, mentre ha firmato a proprio nome il progetto Baolijin serie, che è stato presentato all’Home Festival, DAMSLab, Bologna (2018). Ha curato insieme al giovane storico Liu Jing Cinema and Movement’68, Art Museum of Nanjing University of Arts, Nanjing, Cina (2018), oltre a The Falconry, che ha partecipato al Second Biennal of Yinchuan, a cura di Marco Scotini (Yinchuan, Cina). Tra le collettive: AMNUA International Project III, Art Museum of Nanjing University of Arts, Nanjing, Cina (2018); TAKE ME I’M YOURS, Parcheggio soprelevato Giuriolo, Bologna, Italia (2018) e OPEN tour, Accademia delle Belle Arti di Bologna (2018).  

    Il progetto “Residenze Studio” viene realizzato con il contributo della Fondazione Zucchelli e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il progetto è proposto in collaborazione con Gelateria Sogni di Ghiaccio di Bologna e Espaço Mira di Porto, con il patrocinio del Quartiere Santo Stefano.