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Rivoluzione_Stanze

A cura di Camilla Sanguinetti ed Elisa Campagnaro

31 maggio e 1 giugno 2019

RIVOLUZIONE_Stanze è una installazione di materiali diversi: performativi, visuali, sonori e testuali. Verrà presentata a Palazzo Vizzani a conclusione di una settimana di residenza artistica in loco in collaborazione con Attila Favarelli, Piero Ramella e Alice Ruggero. Questa residenza è l’occasione che permetterà agli artisti di riformulare e ampliare i materiali dello spettacolo RIVOLUZIONE (Venere in Teatro, SpazioFarma 2018) a partire dalla relazione con alcune stanze del palazzo. La performance diventa quindi un nucleo dal quale si dispiegano nello spazio e nel tempo i diversi materiali che lo compongono. Il lavoro è stato presentato presentato in un arco di tempo di tre ore in cui il pubblico attraverso le diverse sale ha incontrato il materiale performativo (in loop di 45 minuti), visuale, sonoro e testuale in un unico affresco.

RIVOLUZIONE_Stanze è un lavoro coreografico sull’attenzione, l’ascolto e la memoria. Tentiamo di creare uno spazio e un tempo in cui percepire la distanza tra le cose, tra le persone. La distanza che creiamo attraverso l’azione teatrale ci consente di stare davanti ad un paesaggio e contemplarlo, come faremmo davanti ad un paesaggio naturale, o guardando il volo di uno stormo di uccelli migratori. L’ attenzione con cui tocchiamo e siamo toccati dall’altro (altro inteso come altro da me, altro_te, altro_roccia, altro_vuoto) è per noi il luogo in cui avviene la comunicazione. Questo luogo di attenzione è per noi rivoluzionario. L’ altro è refrattario alla definizione, sfugge e si moltiplica cambiando continuamente il nostro punto di osservazione. Una moltitudine di spettri, materiali ed impalpabili al tempo stesso, abitano questo paesaggio multidimensionale. Essere rivoluzionari è per noi togliere più che aggiungere, dilatare il tempo, svolgere la materia, rivolgersi all’ascolto.

Regia: Lucia Palladino
Performance: Lucia Palladino e Alice Ruggero 
Testi: Lucia Palladino e Alice Ruggero
Video: Cesare Ronconi
Suono: Attila Faravelli
Lavoro visuale: Piero Ramella e Lucia Palladino
Sostegno alla ricerca e produzione: NEDAC, Rumore Bianco, RicercaX, Teatro Valdoca, Rete Habitat, La Conigliera
Ufficio Stampa: Giulia Massarenti
Sponsor tecnico: Ultra-Design
Iniziativa realizzata grazie al supporto di NEDAC

Biografie

Lucia Palladino è danzatrice, coreografa e ricercatrice. Vive tra Bologna e Bruxelles. Il suo lavoro di ricerca esplora la performatività dell’ascolto e le pratiche di attenzione per lo studio delle relazioni tra movimento, corpi e paesaggi. Fondametale per il suo percorso è la collaborazione con Daniele Albanese_Stalk e il lavoro con il Teatro Valdoca, come performer e coreografa della compagnia (Giuramenti, 2017). Forma parte del gruppo di ricerca internazionale Axis Syllabus International Research Community. Insegna a danzatori professionisti e pre- professionisti in Italia e all’estero (Vienna/ WUK, Tanzquartier, Parigi/Canaldanse, Bruxelles/Hybrid Studio, Berlin/TanzFabrik,USA/Earthdance). Dal 2016 collabora con Alice Ruggero per progetti performativi e installativi (RicercaX 2016/2018/Macao/SuperBudda) e con Enrico Malatesta. Dal 2018 frequenta il post-master program di A.PASS (Bruxelles) con un progetto di ricerca condiviso assieme a Piero Ramella.

Alice Ruggero crede nella précision du hasard, nelle crepe da cui entra luce e nella poesia. Studiando tecnica Nikolais, Axis Syllabus e Composição em Tempo Real, si è convinta che danzare sia muoversi nel mondo e fra gli altri. Fatica a definire i contorni delle cose, trova fertili le zone di confine e i movimenti delle greggi. Alla ricerca artistica (Come un pezzo di pane, 2019, con Leo Merati) e alla creazione (Rivoluzione, 2018, con Lucia Palladino e Volumi, 2019, con Tommy Ruggero) affianca il lavoro per e con l’infanzia in teatro (BiancaNera, 2012), nelle scuole (Play Attention, 2017) e a PianoTerra, sede di QB Quanto Basta, per cui ha curato la rassegna FOP! | Piccoli passi da gigante, 2018-2019. D’estate, lavora in alpeggio, dove impara dagli animali che insegnano senza sapere e riesce a separare ciò che preme da ciò che pressa.

Attila Faravelli è un sound artist e musicista elettro-acustico che vive e lavora a Milano. Inizia il suo percorso con lo studio della composizione elettronica e con la sua pratica esplora le relazioni che intercorrono tra suono, spazio e corpo. La sua indagine esplora il suono in quanto fenomeno materiale, fluido e relazionale. I suoi lavori, in solo e in duo, sono pubblicati da Senufo Editions, Die Schachtel e Presto. Fa parte anche del trio Tilde con Enrico Malatesta e Nicola Ratti. Ha presentato il suo lavoro in diversi paesi d’Europa, in USA, Cina e Sud Corea. Nel 2010 ha partecipato alla 12ma Biennale Internazionale di Architettura di Venezia e dal 2011 cura The Lift, un ciclo di concerti di musica sperimentale. Nel 2012 è stato il curatore italiano per il progetto Sounds of Europe. È fondatore e curatore di Aural Tools, una serie di multipli-oggetti sonori che documentano i processi sia materiali che concettuali di produzione sonora da parte di musicisti selezionati.

Piero Ramella è artista visivo e performer. Ha studiato disegno dal vero e pittura con Paolo Cervi Kervischer a Trieste. Nell’ambito della danza e del movimento ha seguito specialmente il lavoro di Masaki Iwana e Lucia Palladino. Si è laureato in Filosofia presso l’università di Trieste, discutendo una tesi su Ludwig Wittgenstein. Nel 2015 comincia a collaborare con il collettivo artistico Kokoschka Revival (Milano). In ambito teatrale lavora come attore e performer per Anagoor (Socrate il sopravvissuto, 2016; Orestea, 2018) e Teatro Valdoca (Giuramenti, 2017). Nel 2018 comincia il post-master program di A.PASS (Bruxelles), con un progetto di ricerca condiviso assieme a Lucia Palladino.