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Tu mi chiami a compiere un atto d’amore

    Nicola Bianco – Riccardo De Biasi – Camilla De SiatiKenny Alexander Laurence – Rebecca Momoli – Marco Resta

    A cura di Kenny Alexander Laurence

    Martedì 30 maggio alle ore 21, a Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta – in collaborazione con Slug – il film-manifesto della mostra Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, realizzato dalla film-maker e critica d’arte Veronica Santi, presente alla proiezione insieme al curatore, alle artiste e agli artisti.
    L’esposizione, conclusasi domenica 28 maggio, acquista un’altra dimensione attraverso un approccio concettuale al documentario, trasportando il linguaggio della critica d’arte al visivo. Così il focus discorsivo sulla fragile dimensione empatica della società contemporanea permane nella produzione video trovando una sintesi immaginifica tra narrazione e documentazione. Con una dialettica suggestiva che si confronta organicamente con l’attitudine delle artiste e degli artisti in mostra a rinvigorire la sfera emotiva contemporanea, la produzione video si dichiara come un film-manifesto. È per mezzo di un dialogo sia corale che specifico che la scelta dei movimenti di macchina e delle ottiche utilizzate apre a dimensioni narrative inedite. Ogni opera, dalle performance alle installazioni scultoree, non è analizzata in termini puramente descrittivi e documentaristici, bensì è rappresentata con un’estetica specifica che ne espande la portata sperimentale in termini filmici.

    5 – 28 maggio 2023

    Venerdì 5 maggio 2023 alle ore 18, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla, apre al pubblico la mostra collettiva Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, a cura di Kenny Alexander Laurence e presentata dal collettivo Slug in collaborazione con Alchemilla. L’esposizione si pone come un manifesto, una chiamata a raccolta, un impegno generazionale veicolato attraverso opere – tutte inedite – realizzate da sei artisti: Nicola Bianco (Pietra Ligure, SV, 1993), Riccardo De Biasi (Pordenone, 2000), Camilla De Siati (Milano, 1997), Kenny Alexander Laurence (Fort-de-France, Martinica, 1998), Rebecca Momoli (Castelfranco Veneto, 2000) e Marco Resta (Milano, 1997).

    La mostra si costruisce su un sistema di partecipazione che coinvolge tutte le parti, artisti e pubblico in egual misura, verso la ricerca di paradigmi sociali alternativi. Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, inteso come enunciato, istituisce così un’economia dell’empatia: un sistema economico aperto e partecipativo basato sulla relativizzazione. Le singole pratiche artistiche – dall’installazione scultorea, all’audio-video, alla performance – si intrecciano in un discorso corale volto alla scrittura di nuovi codici d’esistenza che, inediti, si rendono leggibili solo attraverso una sensibilità empatica che fiorisce nella collettività. Esercizi di soggettivazione prendono forma e diventano immagini, prove inconfutabili della necessità di riscoprire un’umanità organica emancipata dai meccanicismi e dalle censure della condizione contemporanea.

    Camilla De Siati
    Nicola Bianco
    Rebecca Momoli

    Nicola Bianco si esprime secondo una poetica di gesti delicati permeati di un misticismo naturalistico esistenziale. È una comunicazione per versi poetici che hanno come forza generatrice la necessità di sublimare il trauma tramite gesti di dolce eversione e di apertura verso l’altro. La poesia diventa paesaggio: luoghi temporanei anticamere di condizioni interiori con le quali è tanto possibile ingaggiare dialoghi quanto duelli. 

    Riccardo De Biasi narra per sincretismi un’Italia anacronistica, futura ma già vissuta, ricca di un immaginario vernacolare punk che ha come capitale Borgo Africa: una località seminventata del Pordenonese. Osserva la performatività eliogaballica e la rende soggetto di uno studio archeologico immaginifico dai cui scavi emergono disegni, fotografie, feticci, ceramiche e giocattoli che raccontano tanto delle gioventù contemporanee quanto di quelle passate.

    Camilla De Siati transita per l’onirico alla ricerca di simboli, forme e schemi visuali per poi centrarsi nella cruda fisicità del corpo femminile e le capacità espressive e narrative di esso. Esercita l’emancipazione del corpo e della voce tramite coreografie che ricontestualizzano il corpo stesso all’interno dell’azione, come se questa fosse uno spazio da abitare; una ricerca spasmodica mossa dalla necessità di costruire un corpo nuovo. Dal singolo alla coralità questa metamorfosi si scandisce per immagini di corpi che si rimescolano e con il potere del moto e della voce rinascono.

    Kenny Alexander Laurence, come un osservatore dell’invisibile, indaga la storia e la cultura antilliana come modello cardine per capire gli schemi di un futuro globalmente creolo. Con la ripresa di pratiche magiche eversive e di lotta nate in periodo coloniale tesse narrative che, tramite archetipi visuali chimerici, disvelano gli strumenti per confrontarsi con i neofascismi e i processi neocoloniali contemporanei per orientarsi in potenza rispetto ad essi. 

    Armata di parola Rebecca Momoli innalza inni, statement politici e versi poetici di lotta. La pelle nuda si marchia di frasi che diventano anticensure, l’oggetto si fa verbo concreto e diventa un’arma brandita contro i sistemi patriarcali che ci hanno lasciati smatriati. I diritti di proprietà del corpo femminile e della sua immagine vengono interrogati ibridando la memoria collettiva con quella individuale e il monumento diventa un’immagine mordace non conservatrice, bensì distruttiva. 

    Marco Resta indaga la mascolinità guardandola come un negativo fotografico. Il suo sguardo inverte le gerarchie, i rapporti padre-figlio e gli attributi fisici classici del maschio trasformandolo in oggetto feticcio e rappresentandolo servile al suo stesso depotenziamento. Il corpo si annienta e si riduce ad attività metaboliche distorte che percuotono cacofonicamente e increspano la membrana nera lucida che le contiene: un’uniforme notturna che, come un costume, si fa vessillo di un’epoca senza ordine. 

    Tu mi chiami a compiere un atto d’amore
    A cura di: Kenny Alexander Laurence
    Presentata da: Alchemilla in collaborazione con Slug
    Periodo: 5-28 maggio 2023
    Opening: venerdì 5 maggio h. 18-21
    Sede: Alchemilla | Palazzo Vizzani, via Santo Stefano 43, Bologna
    Ingresso: libero
    Orari: mercoledì h. 17 – 20; venerdì su appuntamento; sabato h. 10 – 13 e h.17 – 20.
    Informazioni: info@alchemilla43.it | www.alchemilla43.it
    Con il supporto di: Zunarelli – Studio legale associato
    Si ringrazia: Banca di Bologna

    Ufficio stampa:
     Irene Guzman | irenegzm@gmail.com | +39 349 1250956