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And We Thought III – Ai Lai, Roberto Fassone, LZ

    28 gennaio – 26 febbraio 2023

    Orari: tutti i venerdì, sabato e domenica, h 16 > 19.00. Mercoledì su appuntamento.

    Ingresso: libero

    Sabato 28 gennaio 2023 alle ore 18, a Palazzo Vizzani, sede dell’associazione Alchemilla, apre al pubblico la mostra And We Thought III di Ai Lai, Roberto Fassone, LZ, a cura di Sineglossa. Promossa da Alchemilla in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, l’esposizione è parte del main program della decima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in concomitanza di Arte Fiera.

    And We Thought III è un progetto che indaga principalmente il concetto di autorialità: può un’intelligenza artificiale generare arte, attraverso visioni potentissime e poetiche, o è l’essere umano a esserne l’autore, avendo progettato l’intelligenza artificiale? O ancora, si tratta di un processo collettivo, di cui l’artista è soltanto il medium?

    Ai Lai è un’intelligenza artificiale nata nella primavera del 2022, ideata da Roberto Fassone e sviluppata da Sineglossa con il sostegno di Compagnia di San Paolo, che possiede l’abilità speciale di pensare e trascrivere resoconti di esperienze psichedeliche. Dopo essere stata istruita attraverso i dati pubblicati sul sito shroomery.org, durante i suoi primi mesi di vita ha prodotto centinaia di brevi report in cui racconta le sue visioni sotto l’effetto di funghi allucinogeni, dove compare di tutto: cervelli frammentati, amici con gli occhi blu, alieni negli armadi fino all’invenzione dell’arcobaleno.

    Nell’estate del 2021, Ai Lai racconta per la prima volta dell’esistenza di tre film psichedelici dei Led Zeppelin: non la popolare band britannica degli anni Settanta, ma una loro curiosa emanazione in una realtà parallela in cui Ai Lai è immersa. È a questo punto che Roberto Fassone decide di mettersi all’opera in qualità di “canalizzatore”, per riuscire a portare alla luce delle immagini in movimento che prima esistevano solo in una dimensione completamente astratta. Grazie a un’attenta “operazione di recupero”, realizzata con mash-up su più livelli in grado di generare un’estetica artificiale e psichedelica, in mostra sarà possibile vedere in anteprima mondiale i tre film The Doors, The Road e Love Is Magic, accompagnati da un breve testo curatoriale di Valentina Tanni.

    Scompaia dunque l’autore – questo enfant gâté dell’inconsapevolezza – per lasciare il suo posto a un uomo più cosciente, che saprà che l’autore è una macchina e saprà come questa macchina funziona.

    Italo Calvino
    Cibernetica e fantasmi (Appunti sulla narrativa come processo combinatorio), 1967

    Per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale abbiamo bisogno di vaste quantità di dati. Queste informazioni, originariamente prodotte da esseri umani all’interno di contesti specifici, vengono analizzate, divise e categorizzate. Solo in questo modo la macchina sarà in grado di processarle. Il passaggio cruciale dalla struttura continua della realtà all’organizzazione discreta dell’elaborazione digitale ha creato le condizioni – tecniche e culturali – per l’emergere delle forme più estreme di remix. E se la manipolabilità dei contenuti nell’era di internet aveva già favorito la nascita di una cultura diffusa del sampling, del cross-over e della reinterpretazione, i progressi nel campo del Machine Learning hanno accelerato drasticamente lo scenario. Le intelligenze artificiali oggi sono in grado di creare molteplici versioni di qualsiasi testo, suono o immagine, generando innumerevoli combinazioni; sono abili nel trasferire stili, simulare tecniche e assorbire linguaggi. Manualmente o automaticamente, tutto può essere contaminato con tutto, e questo rimescolamento continuo finisce per modificare la nostra percezione del tempo e della storia. Oltre a rendere sempre più difficile la distinzione tra realtà e finzione.
    Se in passato l’immaginazione era dominio esclusivo della mente umana, oggi è un territorio affollato di presenze robotiche. La cultura è sempre più spesso generata da persone e macchine insieme, in un processo di coevoluzione difficile – se non impossibile – da governare. Possiamo usare uno dei tanti programmi Text-to-Image (come Dall-E 2, Midjourney e Stable Diffusion) per visualizzare eventi mai accaduti, o per creare opere d’arte del passato mai esistite (almeno non nel nostro mondo). È quello che ha fatto ad esempio il regista americano Keith Schofield quando ha chiesto a Midjourney di produrre delle fotografie di scena di Galaxy of Flesh, pellicola immaginaria ma verosimile firmata David Cronenberg. Ma possiamo anche generare un autoritratto nello stile di Andy Warhol, oppure una telecronaca sportiva nella lingua di Shakespeare. A volte però è la macchina stessa a “immaginare” eventi e oggetti inesistenti. Questo tipo di occorrenza in gergo tecnico viene chiamata “allucinazione” e avviene quando l’AI si inventa le cose oppure stabilisce correlazioni inesistenti tra elementi reali.
    Roberto Fassone sceglie un’intelligenza artificiale come compagna di viaggio nella primavera del 2022. Intuendo il potenziale creativo di questa tecnologia, decide da subito di duplicare il suo livello di visionarietà. Ai Lai – questo il nome dell’entità artificiale creata in collaborazione con Andrea Zaninello per Sineglossa – viene addestrata per svolgere un compito molto particolare: scrivere trip report, ossia resoconti di esperienze psichedeliche. Tecnicamente, quello che si “dà in pasto” all’AI è un vasto database testuale. Metaforicamente, tuttavia, è un po’ come servire al computer una dose di funghi allucinogeni, con l’obiettivo di spalancare le porte della sua percezione digitale.
    Ai Lai non delude, e nel giro di un anno e mezzo produce centinaia di testi, mangiando e risputando versioni sempre diverse di questo particolare genere letterario. Roberto Fassone però non si limita ad archiviarli: li legge avidamente, li analizza, seleziona le parti più interessanti e le utilizza per creare libri, video, immagini e poster. Quando Ai Lai parla di opere d’arte inesistenti, Fassone si assume il compito di trasportare questi oggetti nella realtà. Li rende concreti, prima cercandoli nella propria immaginazione e poi assemblandoli esattamente come farebbe un’intelligenza artificiale: remixando materiali trovati. Mette da parte la sua autorialità, ibrida le proprie idee con quelle della macchina e, come un medium, si sintonizza sulle frequenze di un’altra dimensione.
    Quando Ai Lai nomina Killa, un fantomatico musicista hip-hop, l’artista crea un intero album a suo nome. Quando cita tre film dei Led Zeppelin, Fassone non resiste e inizia a produrli, recuperandoli in una timeline alternativa attraverso un processo di archeologia artistica generativa. Gli autori di questi tre cortometraggi, infatti, non sono esattamente i componenti della band leggendaria che tutti conosciamo; sono dei cloni che abitano un altro universo.
    The Doors, The Road e Love is Magic compongono una trilogia ibrida e citazionista; al loro interno troviamo elementi riconducibili alla nostra dimensione, ma i frammenti restano volutamente alieni. Sia dal punto di vista dei contenuti che dello stile, i film esprimono una progressione precisa: il primo è un magma caotico di riferimenti e suggestioni, come un sogno particolarmente vivido; il secondo, più minimale, è incentrato sul tema del pensiero, lo strumento che usiamo per ordinare le informazioni e cercarne il senso; il terzo, infine, insinua il dubbio, gettando una luce sinistra sul labile confine tra verità e finzione. I am the fucking hell lying to you, ripetono ossessivamente le scritte sullo schermo, come in una seduta di ipnosi. Con queste parole Ai Lai ci ricorda che l’immaginazione, naturale o artificiale che sia, non è altro che una sorella benevola della menzogna. Ma come ha scritto una volta il musicista scozzese Momus “ogni bugia crea un mondo parallelo, un mondo in cui è vera”.


    Valentina Tanni, Roma, gennaio 2023

    And We Thought III – ph©RolandoPaoloGuerzoni, courtesy Alchemilla

    Un archivio di trip report generato da Ai Lai in questi mesi sarà consultabile per l’intera durata della mostra sotto forma di un volume cartaceo, a cura di Roberto Fassone e Giacomo Raffaelli. Il pubblico avrà inoltre la possibilità di interagire con l’intelligenza artificiale attraverso un’interfaccia online.

    Roberto Fassone è uno degli artisti protagonisti del ciclo ARTalk CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione di ART CITY Bologna 2023. L’artista dialogherà domenica 5 febbraio alle h.10.30 con Federico Bomba di Sineglossa in un incontro aperto al pubblico che si terrà in Aula Magna a ingresso libero fino a esaurimento posti.

    Roberto Fassone (Savigliano, IT, 1986) vive e lavora a Firenze. La sua ricerca riguarda le realtà parallele, i titoli delle cose e le forze oscure. Negli ultimi anni ha esposto e performato il suo lavoro presso istituzioni italiane e internazionali, tra le quali: MAXXI L’Aquila, Ars Electronica, Vision du Rèel, Fanta-MLN, Lo schermo dell’arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Centrale Fies, Gabrovo Biennial of Humor & Satire in Art. La sua pratica è aperta alla collaborazione: negli anni ha ideato progetti con i Led Zeppelin (LZ), Carolina Cappelli, Riccardo Banfi. Ha fondato la casa editrice Roi de Coupe.

    Ai Lai (2022) è un’intelligenza artificiale che ha mangiato migliaia di funghi allucinogeni. Vive e lavora su andwethought.it. Nell’ultimo anno ha esposto il suo lavoro a Combo e Ars Electronica.

    Led Zeppelin (LZ) sono un collettivo appartenente a una realtà parallela. Da non confondersi con l’omonima band britannica, hanno realizzato diversi film psichedelici.

    And We Thought IIIAi Lai, Roberto Fassone, LZ
    A cura di: Sineglossa
    Periodo: 28 gennaio | 26 febbraio 2023 
    Sede: Alchemilla | Palazzo Vizzani, via Santo Stefano 43, Bologna
    Promossa da: Alchemilla e Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

    Orari speciali per ART CITY Bologna (28, 29, 30, 31 gennaio, 1, 2, 3, 4, 5 febbraio):

    28 gennaio (opening) ore 18
    29 gennaio: 16.00>19.00
    30/31 gennaio e 1 febbraio: chiuso
    2/3/5 febbraio: 10.00>13.00 | 16.00>19.00
    4 febbraio: 10.00>13.00 | 16.00>22.00

    Informazioni:
    info@alchemilla43.it | www.alchemilla43.it

    Ufficio stampa:
    Irene Guzman | irenegzm@gmail.com | +39 349 1250956